Buongiorno lo so tu non hai bisogno dello psicologo, ma potresti aver bisogno di avere una risposta a queste domande:
Potrà un giorno un’intelligenza artificiale sostituire uno psicologo? Potrà riuscirci in breve tempo?
HO MESSO ALLA PROVA CHAT GPT IN DUE SIMULAZIONI DI TERAPIA
Oggi comincio con due domande: potrà un giorno un’intelligenza artificiale sostituire uno psicologo?
La mia risposta è forse. Potrà riuscirci in breve tempo? La mia risposta è no.
Ma perché da psicoterapeuta sono convinto che forse un giorno un’intelligenza artificiale prenderà il mio posto?
Per darvi un’idea di massima ho deciso di mostrarvi come a oggi se la cava un’intelligenza artificiale quando,viene messa alla prova
su tematiche riguardanti il benessere psicologico o una comunicazione provocatoria e sfidante.
In particolare ho “stressato” ChatGPT con due tipologie di conversazioni. Nella prima le ho chiesto aiuto dopo essermi lasciato e in cui le richiedevo un sostegno emotivo, nella seconda invece la interrogavo sul perché non mi potessi fidare dell’oroscopo e su come mi sarei dovuto comportare rispetto il mio timore di perdere tutto.
Alla fine poi la conversazione è diventata più complessa e per scoprire come è andata vi invito a guardare il video che trovate qui all'inizio dell'articolo. Vi lascio di seguito due spunti di riflessione.
UNA MANCANZA ASSOLUTA DI EMPATIA NELLA PRIMA CONVERSAZIONE
La cosa lampante che ho provato parlando con ChatGPT nella prima conversazione è la netta distanza presente tra il contenuto emotivo dei discorsi che portavo e le sue risposte che, come è giusto che fosse, erano del tutto asettiche e prive di calore ed empatia. Io in quel momento non avevo bisogno di soluzioni o di opzioni su cosa fare, ma piuttosto avevo bisogno di un sostegno, di qualcuno che mi ascoltasse, che accogliesse il mio disagio senza giudicarmi e manifestandomi la sua vicinanza.
E onestamente non ho mai percepito nulla di tutto questo, come ripeto è normale che avvenga da parte di una intellingenza artificiale.
Ma come sappiamo ormai con certezza la base imprescindibile in un buon percorso di terapia è la relazione che si crea tra terapeuta e paziente. Per cui non credo che sia possibile oggi utilizzare un dispositivo simile per effettuare un percorso di psicoterapia. In questo senso la strada è lunghissima e ho dei seri dubbi che sarà mai possibile riuscirci.
Ma allora perché ho detto prima che forse un giorno potrà sostituire uno psicologo?
UTILIZZARE L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN TERAPIA A SOSTEGNO DELLO PSICOLOGO
Il possibile utilizzo di tale tecnologia sarà a mio avviso a sostegno della figura dello psicologo e questo potrebbe avvenire in due modi.
Potremmo disporre di un’intelligenza artificiale addestrata da terapeuti esperti, che dopo aver ascoltato, catalogato e analizzato miliardi di sedute di terapia, potrà essere uno strumento di supporto per il terapeuta. Per esempio potrà suggerirci le migliori manovre possibili rispetto una determinata situazione, indicarci un film da suggerire e così via.
O spingendoci un pochino più in là potrebbe essere in grado di dirci “ehi quando lui ti diceva che non è un problema il suo lavoro, in realtà il suo tono di voce si è ridotto di una tonalità ed è comparsa una ruga sulla fronte, il che dimostra che viveva un disagio emotivo."
Chiaramente sto andando su aspetti volutamente estremi, è chiaro che una cosa simile apre anche a riflessioni etiche ecc,
ma era solo per darvi una piccola idea di cosa intendo con integrazione di tale sistema.
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Info sull'autore
Mi chiamo Marco Naman Borgese e sono uno psicologo, PhD student presso l’Università degli studi di Salerno, psicoterapeuta ad approccio strategico integrato e sono certificato come practitioner EMDR ed esperto in Mindfulness MBSR.
Collaboro come mental coach con atleti di alto livello, troverai nel sito alcune testimonianze, collaboro inoltre nell'atletica con la velocità delle Fiamme Gialle e la Vero Volley, mentre in passato ho collaborato con la Stella Azzurra basketball.
Sono docente presso il corso Uefa Pro dell'Università del calcio di Coverciano, nel Master in psicologia digitale di Idego e nel Master Giunti in psicologia dello sport.
