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Quale spiegazione ti sei dato sulla origine delle tue sofferenze? Lo chiedo a voi

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Buongiorno lo so tu non hai bisogno dello psicologo, ma potresti aver bisogno come me di trovare una risposta ad alcune domande a cui da soli è difficile trovare una risposta. Questa volta vi ho chiesto di dirmi quali secondo voi fossero le origini alla base delle vostre sofferenze. Vi riporto qui alcune risposte che mi avete dato.


HO SENTITO SEMPRE DI NON ESSERE ABBASTANZA PER I MIEI GENITORI
C.

Sono sempre stata giudicata bella nel mio aspetto dai miei genitori ma fondamentalmente mai abbastanza.
Non saprei dire cosa ho di bello per loro a livello caratteriale e ho introiettato questa visione di me.
Ho sofferto di disturbi alimentari e ora nella relazione in cui sono soffro perché non mi sento mai abbastanza
mentre per questa persona ho molte qualità che io non riesco a riconoscermi.

Da piccola ero la brava bambina che non creava problemi e quando nella mia esperienza esco da questa definizione
i miei sembrano profondamente delusi. Mi sono sempre concentrata sulla performance nella mia vita e mai su quello
che davvero volevo. Vado dallo psicologo ma per loro "non ne ho bisogno".
Vorrei solo che vedessero che non sono perfetta.


IL MIO MALESSERE POTREBBE ESSERE CAUSATO DALLE INSICUREZZE FISICHE
C.

Soffro della sindrome dell’impostore (tra le tante cose), mi sento indegna di provare amore, attenzioni, felicità e non appena queste cose mi si presentano boicotto io stessa tutto. Può essere legato alle mie insicurezze fisiche o queste possono essere solo un sintomo.
Diciamo che so tanto di me a livello psicologico perché vado in terapia da un decennio, ma devo capire ancora tante cose per cercare di risolverle.


A OGGI SONO CERTA DI NON AVER SVILUPPATO UN ATTACCAMENTO SICURO
G.

Sugli eventi avrei forse troppo da dire, ma posso essere certa a oggi di non aver avuto modo di sviluppare un attaccamento sicuro,  a causa dei miei genitori che, in modi diversi, mi hanno resa insicura, ansiosa, bisognosa di supporto e conferme esterne costanti. Questo ‘deficit’ mi ha portata non solo a necessitare di costanti conferme nei rapporti intmi, ma anche, e più subdolamente, ad avere bisogno di conferme esterne.

Conferme da parte di tutte quelle figure di riferimento in situazioni in cui al centro dell'attenzione ci sono solo io come nello sport o nella ricerca all'università, ma anche dove come a lavoro non ci sono dinamiche personali.
Questo meccanismo è disfunzionale in quanto mi porta a disperdere energie nella ricerca di risposte su di me in luoghi che hanno su di me da dire solo cose parziali, se non addirittura nulle. L’insicurezza ne risulta oltretutto acuita, così come la dipendenza.

 

Grazie per aver letto l'articolo. Se hai trovato i miei contenuti interessanti puoi seguire le mie attività sulle pagine social, vedere i video sul canale Youtube o ascoltare i podcast su tutte le principali piattaforme. Se hai bisogno di me puoi trovare qui i miei contatti, sarà lieto di risponderti il prima possibile. 

 


Info sull'autore

Mi chiamo Marco Naman Borgese e sono uno psicologo, PhD student presso l’Università degli studi di Salerno, psicoterapeuta ad approccio strategico integrato e sono certificato come practitioner EMDR ed esperto in Mindfulness MBSR.
Collaboro come mental coach con atleti di alto livello, troverai nel sito alcune testimonianze, collaboro inoltre nell'atletica con la velocità delle Fiamme Gialle e la Vero Volley, mentre in passato ho collaborato con la Stella Azzurra basketball.
Sono docente presso il corso Uefa Pro dell'Università del calcio di Coverciano, nel Master in psicologia digitale di Idego e nel Master Giunti in psicologia dello sport.

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